Romano Prodi boccia gli Stati Generali: “Occorre qualche decisione che svegli l’opinione pubblica”.
MILANO – Romano Prodi boccia gli Stati Generali. Intervenuto all’evento dell’Ispi di Milano l’ex premier non ha espresso un suo parere positivo sui diversi vertici che inizieranno da sabato 13 giugno 2020: “Occorre qualche decisione che improvvisamente svegli l’opinione pubblica, la smuova. Decisioni rapide e immediate, c’è bisogno di un messaggio forte. La cosa più importante di qualsiasi altra è la rapidità con cui noi disegniamo il nostro futuro“.
Prodi: “Nessuno crede che le cose enunciate vengano fatte”
Nell’intervento, citato dal Corriere della Sera, Romano Prodi si è soffermato anche sulla sfiducia della popolazione nella politica: “La frammentazione del potere, la fragilità e la brevità della vita dei governi, sono durate ormai tanto a lungo da produrre uno scetticismo disgregatore in tutta la società italiana. Nessuno ormai crede che le cose enunciate vengano fatte“.
E fa un esempio: “Nel pregevole scritto su cui sto riflettendo, si è fatto cenno all’iniziativa presa da professori e dagli ex-allievi della Bologna Business School di organizzare squadre di consulenza gratuita per le piccole e medie imprese in difficoltà per l’emergenza coronavirus. Il progetto è stato portato avanti, ma il numero delle imprese disponibili ad accettare questa forma di intervento è del tutto trascurabile“.
Prodi: “La società non ha più fiducia”
Prodi è ritornato anche sulla mancanza di fiducia nella società: “Bisogna prendere atto che, sia nell’ambito del governo che degli italiani, manca la fiducia che si possa dare concreta attuazione alle loro proposte. Forse la mia posizione un po’ grezza di economista mi tradisce. Il nostro problema non è solo quello di proporre un buon prodotto. Dobbiamo creare le condizioni per farlo accettare dai decisori politici e dalla complicata società italiana“.
Una bocciatura, quindi, da parte dell’ex premier agli Stati Generali anche se il presidente del Consiglio non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro.